OpenOffice pensa alla chiusura

OpenOffice

Per una volta non stiamo parlando di codice, open source e free software. Gli sviluppatori di OpenOffice stanno pensando di chiudere ed abbandonare il progetto.

Per chi non conoscesse OpenOffice, il tutto è nato in casa Sun; nell’Ottobre del 1999 l’azienda produttrice -tra le altre cose- del sistema operativo Solaris ha lanciato una suite da ufficio (word processor, foglio di calcolo, etc.) chiamata StarOffice, con lo scopo di fornire un’ambiente client completo ai suoi clienti. Come spesso faceva Sun in quel periodo, parallelamente ha lanciato il progetto OpenOffice.org come fork open del suo StarOffice, al fine di ricevere aiuto nello sviluppo anche da parte della comunità, mettendo però alcuni suoi dipendenti a lavorare su di essa.

OpenOffice è stato, per molti anni, un’ottima alternativa a Microsoft Office per chiunque volesse utilizzare un software open source ed, al contempo, garantirsi la compatibilità con la più diffusa suite da ufficio.

Con l’acquisto di Sun da parte di Oracle, nel 2010, il progetto OpenOffice fu dato in mano all’Apache Software Foundation ma, all’epoca, già diversi sviluppatori si sganciarono per iniziare a lavorare su LibreOffice, un fork “più” libero (con una licenza meno restrittiva) dell’originale: se quest’ultimo poteva includere il codice di OpenOffice, la licenza di OpenOffice vietava questa cosa ed, inevitabilmente, molti sviluppatori (e, di conseguenza, utenti) si spostarono su questa nuova piattaforma.

E pare sia proprio questo il problema, la mancanza di sviluppatori, come scritto via mail da Dennis E. Hamilton, il vice-presidente del progetto OpenOffice:

I have regularly observed that the Apache OpenOffice project has limited capacity for sustaining the project in an energetic manner. It is also my considered opinion that there is no ready supply of developers who have the capacity, capability, and will to supplement the roughly half-dozen volunteers holding the project together.

Ho notato regolarmente che il progetto Apache OpenOffice ha capacità limitata di sostenersi in maniera energica. E’ mia opinione che non è presente il quantitativo di sviluppatori che abbiano le capacità, la possibilità, ed il desidero di sostenere la mezza dozzina di volontari che tengono insieme il progetto.

In effetti, circa 6 persone per portare avanti un progetto di questa portata sono pochine ed, a detta di altri sviluppatori, il suo passaggio all’Apache Software Foundation ha reso lo sviluppo del software più restrittivo ed il portare avanti il progetto un processo troppo formale e tedioso.

Un’altro problema segnalato da Hamilton è che la comunità di sviluppatori intorno al progetto OpenOffice sta invecchiando, nel senso letterale del termine: lo stesso Dennis fa lo sviluppatore software dal 1958, e questo toglie freschezza al progetto.

Quindi, si palesa la chiusura del progetto se le cose non dovessero cambiare, cosa che porterà ancora più persone a passare a LibreOffice che, comunque, gode di ottima salute e, soprattutto, viene aggiornato più di frequente: l’ultima versione di OpenOffice è la 4.1.2 ed è stata rilasciata ad Ottobre 2015.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

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