La solitudine dei numeri Torvalds

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Metti un’intervista di Chris Anderson, uno dei curatori di TED (Technology, Entertainment and Design) a Linus Torvalds, creatore di Linux, durante una conferenza a Vancouver.

Metti la credenza generale che il creatore di Linux, pur avendo un bruttissimo carattere, è e rimane un profeta del nostro tempo, dedito alla condivisione e primo tracciatore della via verso il software libero che molti altri hanno seguito.

Metti infine in fila una serie di affermazioni che, al solito quando si parla di Torvalds, sono tutto fuorché banali.

Eccone alcune.

Linus ed il ruolo di profeta dell’open source:

I did not start Linux as a collaborative project, I started it for myself. I needed the end result but I also enjoyed programming

Non ho avviato Linux come un progetto collaborativo, l’ho avviato per me. Avevo bisogno del risultato finale e mi sono divertito a programmarlo

Linus e la condivisione del proprio lavoro:

I made it publicly available but I had no intention to use the open-source methodology, I just wanted to have comments on the work.

L’ho reso pubblicamente disponibile ma non avevo alcuna intenzione di usare la metodologia OpenSource, volevo solamente commenti sul lavoro.

Linus e gli altri:

I am not a people person

Non sono una persona socevole

Linus e l’approccio alla vita:

I am not a visionary. I’m an engineer. I’m happy with the people who are wandering around looking at the stars but I am looking at the ground and I want to fix the pothole before I fall in.

Non sono un visionario. Sono un ingegnere. Sono felice con le persone che fantasticano guardando le stelle ma io guardo a terra e mi interessa riparare le buche prima di caderci.

Cos’altro aggiungere, se non “grazie di esistere”? Forse… Scusa se esistiamo noi. 🙂

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

4 risposte a “La solitudine dei numeri Torvalds”

  1. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    non mi pare che Linus abbia mai deciso di scegliere parole “morbide” per dire quello che pensava; è chiaro che Linux è andato parecchio oltre le intenzioni iniziali (fa quasi tenerezza il famoso messaggio con cui lo lanciò nella mailing list, rivedendolo al giorno d’oggi) e bisognerà pensare adesso ad un modo per portarlo avanti quando inevitabilmente Linus non ci sarà più o non vorrà più occuparsene

  2. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Il problema principale in questo senso è proprio il fatto che separare Linux da Linus è impossibile.
    Dubito fortemente lui si stancherà mai di sviluppare il kernel, ma l’ultima parola spetta e spetterà sempre a lui, quindi se se ne va la festa è finita.

    Poi uno dice “è chiaro che si potrà fare un fork” e via dicendo, ma per come sono le cose oggi la questione è totalmente in antitesi rispetto al concetto di “Open”: Torvalds copre un ruolo fondamentale nella scacchiera. Dovesse sparire per tutto il movimento sarebbe l’anno zero. Altro che tutti utili e nessuno indispensabile.
    Lui questa cosa la sa e ci marcia, facendo l’ingegnere: insultando tutti convinto che la verità la possiede solo lui. Poi oh, bravo è bravo eh, nessuno discute ed io trovo il suo atteggiamento divertente.
    Ma le risposte di cui sopra sintetizzano in pieno il suo credo.

  3. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    condivido, ma appunto è un essere umano, come tutti può dovere lasciare il progetto (e questo mondo) improvvisamente ed involontariamente.
    Su qualche libro lessi che un fattore molto importante sulla sostenibilità del progetto è il “fattore autobus”; ovvero quante persone puoi permettere che finiscano sotto un autobus senza che il progetto si inchiodi. E’ inquietante pensare che per Linux tale fattore sia più o meno 1…

  4. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Sì, sicuramente per Linux così come lo conosciamo Linus riveste importanza critica, certo poi figurati se, per dire, Red Hat non ha un piano B…

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