Matthew Garrett fa un fork del kernel Linux (anzi no)

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Qualche giorno fa, Matthew Garrett (sviluppatore del kernel Linux abbastanza conosciuto e responsabile della sicurezza di CoreOS) ha annunciato che avrebbe rilasciato un kernel Linux con l’aggiunta di patch che implementassero alcune interfacce di sicurezza in stile BSD.

Molte persone, nella LKML (Linux Kernel Mailing List) e su diversi siti, hanno iniziato a comunicare che Garrett ha creato un fork del kernel Linux, ovvero una versione parallela che condivide uno stesso punto di partenza.

Anche Garrett, come la sviluppatrice Sarah Sharp (che ha comunicato la fine del suo impegno nello sviluppo del kernel tramite un post sul suo blog), ha avuto diversi “scontri” con Linus Torvalds ed altri nella ML.

Questi hanno riguardato principalmente il suo lavoro per riuscire a far avviare ed installare Linux su PC bloccati con il Secure Boot UEFI (Unified Estensibile Firmware Interface) di Windows 8. Il metodo utilizzato da Garrett prevedeva l’uso di una chiave UEFI firmata da Microsoft, e Torvalds ha odiato l’idea (come spesso capita, usando epiteti tutt’altro che moderati).

Garrett, quindi, infastidito dalla chiusura brusca della discussione, e da comportamenti spesso poco “amichevoli” nelle discussioni sulla ML, ha creato il proprio kernel tree.

Linus couldn’t be bothered asking questions about the reasoning behind a design before trashing it

Linus poteva anche disturbarsi a fare domande riguardo le scelte dietro al progetto, prima di cestinarlo

Di fatto, il nuovo kernel tree è identico all’originale, e contiene in più giusto le patch che Garrett stesso ha creato per portare i BSD securelevel in Linux.

Intervistato, però, Garrett ha affermato che questo non è un fork del kernel.

I wouldn’t say I’m forking. I’d say that I’m doing my own development work away from LKML. Right now it’s got the securelevel work in it because that’s the only code I have that I feel is ready for public use, but it’ll pick up other bits of code that I’m working on as they become mature.

Non sto dicendo che ho fatto un fork, dico solo che continuerò i miei sviluppi lontano dalla LKML. Attualmente, ho aggiunto solo il lavoro riguardo i securelevel perché è l’unico codice che sono confidente sia pronto per uso pubblico, ma aggiungerò anche altri pezzi di codice su cui sto lavorando nel momento in cui saranno maturi.

ed ha concluso con

I love doing kernel development. I love making things work. I love solving people’s problems. But I don’t love LKML or the behavior of various high-profile people within the kernel community … This is just a way for me to carry on doing something I enjoy doing without having to deal with the bits I don’t enjoy. I’m certainly not competing with Linus.

Amo sviluppare il kernel. Amo far funzionare le cose. Amo risolvere i problemi delle persone. Ma non amo la LKML o il comportamento di diverse persone di alto profilo nella community del kernel … Questo è giusto un modo per me per continuare a fare quello che mi piace, senza dover scontrarmi con quello che non mi piace. Non mi sto certo mettendo in competizione con Linus.

La situazione finale è dunque questa: abbiamo un fork che non è realmente un fork, ma è decisamente poco probabile che il lavoro di Garrett venga prima o poi inserito nel kernel principale.
Speriamo solo che questo non rallenti l’innovazione nel kernel.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

Una risposta a “Matthew Garrett fa un fork del kernel Linux (anzi no)”

  1. Avatar ihaveadrin
    ihaveadrin

    Il partito “piangine dell’educazione” del floss spinge storie sempre noiose: sia quando la Sharp ha mollato (finalmente, il suo lavoro nell’USB l’ho percepito come molto disattento) sia quando Garrett, di certo non nuovo a questi piagnistei, ha fatto l’unica scelta logica che poteva fare da anni, ho sbadigliato un chissenefrega.

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